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venerdì 20 marzo 2015

"Il dannato della settimana" - L'esercito del Porno-Nano


Canto IV - L'esercito del Porno-Nano



Così giugnemmo presso Malebolge
sempr'io con lo Poeta a la man destra
indo' Destra italiana vi si scorge.

Lo capo che li altri quivi addestra
e c'entra in quasi tutti li gironi
ha nome Silvio e asfalto sulla testa

et ogni giorno cambia posizioni
come facea su lo letton de Putin,
or fa l'istesso qui e rompe coglioni

a tutti li dannati detenuti.
Codesto nell'Infern non ha rivali
che pur Satana porge a lui i saluti

e quasi che lo invidia pe' i su' mali.
Noi lo trovammo fra li seduttori
poiché di sopra avea pieni li pali

di donne che ballando a cul di fòri
per stare al gioco suo e farsi abbordare,
in cambio po' chiedevano favori.

"E non l'avete fatto carcerare?"
me fece 'l Duca colto da sospetti
 et io: "Fu l'utilizzator finale

le troie le portava i su' amichetti,
 stando a Ghedini e assieme a quelle c'era
colei ch'andò in questura, la Minetti.

Però quel dì no in veste d'infermiera
ma come consigliera regionale
per tirar fòri minorenne nera

spacciandola per la nipote reale
d'un tal che per coerenza da quel giorno
Mubarak Rubacuor s'ha da chiamare".

 "E tutti li smerdati che ha dattorno?"
me chiese 'l Savio mio puntando 'l dito
poco più avante, di retro al Nano-Porno.

"Coloro fecer parte del partito
e furo grande schiera de ruffiani
tutti appecoronati al pervertito".

Verdini, Minzolini e po' Schifani
lo qual cognome mai fu più azzeccato
or stanno con la merda infino a' crani

e lingue in bocca e non sul cul del capo.
Di retro veggo Feltri e tanto appesta
che torce labbro a Facci lo mechato

e fa distrarre un poco pure Vespa
intento a far lo plastico d'inferno
con plastica che Santanché le presta.

Su un ceppo intanto avea man sullo sterno
un tal come un poeta che decanta
 le lodi allo suo amato amore eterno,

perciò di certo è Bondi e un ci si scampa
nemmen quaggiù da versi tanto acerbi,
poesia di merda in mezzo a merda tanta!

Difatti gli urla "capra" pure Sgarbi
che 'n quel momento avea sterco a' ginocchi
e per Brunetta assai pochi riguardi

 "N'do cazzo vai che dopo qua non tocchi?!"
gridava sotto a lui allo poveretto
c'avea la merda fino a sopra li occhi.

E noi radenti a loro in sul muretto
con passo svelto in questa lercia sede
 'ndavamo fra i La Russa e fra i Cicchitto,

  fra i Bonaiuti et altre marce mele.
Vedemmo anch'uno che facea fellazio
al Porno-Nano e a me pareva Fede

et ebbi poi conferma dallo strazio
con cui lo Capo schifo 'l mandò apposto
 dicendo: "Cribbio Emilio un so' Marrazzo!".

Brachino intanto s'aggirava tosto
coi calzetton turchesi de Mesiano
smerdati ed uno Diavolo nascosto

seguendolo dicea "Or sì che è strano!".
 A latere Scajola a sua insaputa
frattanto aveva comprato occhiali a Alfano

che un vede manco se uno gli ci sputa,
tant'è che gli cacavan 'n testa tutti
e manco a dirlo, lui merda non fiuta.

Lo Dotto mio spaurito da quei mostri
gridò accostato a me: "C'è uno vampiro!"
et io calmando dissegli: "È Sallusti...

paura lui semmai facea da vivo,
 adesso è migliorato anco se è vero
ch'accanto a lui Belpietro pare un divo".

Nel mentre che cotesto gli dicevo
vedea uno mongoloide punzecchiare
lo diavolaccio de 'sto cimitero

che stava a guardia e non riuscìa a spiegare
al tal che sanza dubbio era Gasparri
che non poteva esse carnevale

e che un sarebber mai passati i carri.
Ma quello: "Sai che c'è, bel costumino?
io e Razzi ci si veste da tamarri!

Così s'allarga un poco 'sto festino,
che sol te mascherato fai un po' pena
ma assieme a noi vedrai che figurino!".

Lo diavolo frustandol sulla schiena:
"È come da nerbate al pan di spagna,
mi fanno dole i bracci e unn'ho più lena

 e questo ancor sta qua che mi si lagna!".
Sull'ultimo vedemmo Capezzone
in pose sexy assieme alla Carfagna

contorcersi ambedue ne lo melmone
co' l'occhi spalancati ch'ormai è noto
che sbatton ciglia sol se vuol 'l padrone.

Lo Sommo ch'avea i suoi persi nel vòto
me fece: "Veggo bene che cotesti
son tutti compaesan che vanno a nòto

ma dimmi che non han regnato questi!".
Et io seppure mosso a compassione
rispuosi: "Duca mio, mo' stamo freschi...

Codesta armata di Brancaleone
per anni ha governato lo Paese"
"Madonna mia mi piglia un coccolone!"

me fece quello Savio e 'l nano appresso
"Se vuoi un bel coccolone chiamo Giampy
che quello ci sistema per l'amplesso!".

"N'ho visti di ingrifati in altri tempi
ma come questo mai, sarà l'inferno!"
"O Duca mio vien via, Dio ce ne scampi

che questo tromba pure 'l Padreterno!".