INDAGINE IN 7 ATTI SUL PECCATO ORIGINALE
IN LINGUA ORIGINALE
di
Michele Filipponi
- Atto quinto -
E allora vediamole queste punizioni, a partire dalla prima: quella che Dio infligge al serpente. Dice la Bibbia: “Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, sarai il maledetto fra tutto il bestiame e fra tutte le bestie selvatiche! Tu camminerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno»”. La prima cosa che si deduce subito da questo passo è che il serpente (come vuole la tradizione ebraica) evidentemente in principio avesse gambe e braccia e che solo in seguito all'intervento divino assunse poi l'aspetto attuale. “Serpente” in ebraico è “nachash - נחש", ultimamente sta passando in rete una fantasiosa versione per cui il serpente in realtà sarebbe un angelo di Lucifero, un serafino nero, la cosa viene giustificata trasformando il termine “nachash” in un nome. Quindi un angelo di nome “Nachash”. Ora, l'ebraico non ha maiuscole e ognuno è libero di vedere nella figura del serpente ciò che vuole, ma è indubbio che questa sia una stronzata. “Nachash” a dire il vero è uno dei pochi termini ebraici che non può essere frainteso dato che nella Bibbia ha sempre (o quasi) il significato di “serpente”. Gli stessi della teoria del serafino affermano che i serpenti erano già stati creati e che dunque l'essere che parla con Eva non può che trattarsi di qualcos'altro dal momento che ha braccia, gambe e voce. Ma è falso, il termine “nachash” compare qui per la prima volta. Quando Dio infatti crea gli animali si parla di “rettili - remes” e di “esseri striscianti - hayah haromeset”, la parola “nacahash - serpente” non c'è, per cui il serpente non era strisciante e lo diventerà solo dopo. Il fatto che questo parli è dovuto senza dubbio alla personificazione di Satana, che prende possesso del suo corpo per ingannare gli uomini. Non a caso infatti la parola “nachash”, vocalizzata in altro modo, significa anche “divinazione, magia, sortilegio”. Questo probabilmente nasce dal fatto che le formule di divinazione dei popoli del Medio Oriente prevedevano molto di frequente l'uso di serpenti nelle procedure sacre. Altro termine che si accosta a “nachash” è “nachoschet - rame”, dunque qualcosa di luminoso, di brillante. Il serpente cela il sortilegio sotto alla brillantezza di rame che serve ad attirare Eva. La connessione tra questi termini è plausibile, mentre è del tutto infondata l'interpretazione di un “nachash” serafino di Lucifero.
Ma vediamo ora il testo originale, Dio dice davvero quello che riporta la traduzione? Beh, più o meno sì, ma con qualche grande riserva. Anzitutto, tornando al verso in cui c'è l'esordio biblico del serpente, non c'è scritto: “Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto” ma letteralmente: “E il serpente fu astuto più che ogni altro vivente del campo che fece il Signore Dio”. Quindi nell'originale si parla di “vivente del campo” e non di “animale selvatico”, quest'ultima è un'interpretazione dei traduttori, scaturita dall'utilizzo della parola “sadeh - campo” che è stata probabilmente vista come più affine in relazione a qualcosa di selvatico, dunque più specifica delle parole “suolo” e “terra” che in questo caso non vengono usate. Ma sia quel che sia, nel testo originale non compare né la parola “selvatico” né la parola “animale”. Infondo anche Adamo ed Eva sono “viventi del campo”. Il serpente, dice la Bibbia, era il più astuto di tutti i viventi creati da Dio. Ed è logico che sia così! Se fosse stato solo il più astuto fra gli animali selvatici non sarebbe mai riuscito ad ingannare Eva, dal momento che l'essere umano era stato creato per dominare sugli animali, per cui la traduzione non sta in piedi. Arrivando invece al verso della punizione divina, l'originale non ha: “Sarai il maledetto fra tutto il bestiame e fra tutte le bestie selvatiche!” anche perché fra le due categorie non c'è poi questa gran differenza, sempre di animali si tratta, infatti l'originale dice: “Maledetto sii tu più che ogni bestia e più che ogni vivente del campo”. La maledizione divina è totale, ingloba ogni vivente dunque non solo gli animali. Alla maledizione segue poi la punizione, che lo muta nello strisciante essere che tutti conosciamo. Mentre gli enigmatici versi in cui si dice che Dio porrà inimicizia tra la stirpe della donna e quella del serpente, con la prima stirpe a schiacciare la testa della seconda che invece le insidierà il calcagno, questi vengono di solito interpretati non a torto come una profezia della futura venuta del Cristo, figlio appunto d'una donna, che sconfiggerà Satana. In realtà anche qui l'originale non dice “schiacciare” ma riusa il verbo “insidiare”. Dice: “Quello (cioè il seme di lei) ti insidierà la testa e tu insidierai lei il tallone” quasi come se i due contendenti avessero le stesse potenzialità, duellassero con gli stessi mezzi, le stesse armi. Gesù non schiaccia, insidia. Il suo nemico è potente tanto quanto lui, ma sarà il Cristo ad avere la meglio. Questo naturalmente conferisce alla sua vittoria maggior risalto. È un duello ad armi pari quello che vince il Messia. Non c'è un Achille semi-divino contro un Ettore mortale, ma due Zeus che si battono. Tra l'altro in ebraico la parola “hu'” è sia pronome dimostrativo che personale, perciò si usa per dire sia “quello” che “lui” e quel lui è proprio il figlio di Maria. È da notare invece che nella seconda parte del verso il soggetto cambia, cioè Dio non si riferisce più alla stirpe del serpente (come fa per la donna) ma proprio a lui in persona. C'è un “tu”, in ebraico “'attah”, molto chiaro. Il seme di lei t'insidierà la testa e TU insidierai lei il tallone. Quel “tu” è lo smascheramento del Demonio. Dio lo riconosce, fa cadere l'artificio dietro al quale si era nascosto sfruttando un essere del creato. All'inizio parla di una sua stirpe, ma sa che la sua stirpe è lui stesso. Sarà presente quel giorno futuro com'è presente ora. “Tu”, non è più il serpente. “Tu” è direttamente Satana.
Nessun commento:
Posta un commento